“I mini contratti di sviluppo per la moda, che in Sicilia interessa circa duemila aziende, rappresentano un’opportunità per un settore che ha dato segnali di sofferenza. Molte aziende potranno adesso presentare domanda di finanziamento anche per progetti intorno ai 5 milioni di euro”. Lo afferma Giuseppe Pullara, vice presidente nazionale di Conflavoro e segretario regionale dell’associazione in Sicilia, in merito al Ddl sulle piccole e medie imprese approvato dal Governo.

Oltre ai ‘mini contratti di sviluppo’, il provvedimento caldeggiato dal ministro Adolfo Urso introduce le centrali consortili per coordinare le filiere produttive e nuovi incentivi fiscali per le reti d’impresa. “In particolare viene promosso il ricambio generazionale con assunzioni agevolate di giovani, la tutela della concorrenza con norme contro le false recensioni online e vengono aperte le porte al riordino della disciplina dei Confidi per semplificare l’accesso al credito delle imprese”, spiega il vice presidente nazionale e segretario regionale della Sicilia.

Condividendo le parole del presidente nazionale di Conflavoro, Roberto Capobianco, Pullara invita, però, nuovamente il Governo a promuovere azioni che puntino a ridurre in modo strutturale il costo del lavoro a carico delle imprese, un cambio di prospettiva fondamentale per incentivare il mercato del lavoro soprattutto al Sud: “L’Italia è uno dei Paesi con la pressione fiscale più alta d’Europa, e questo rappresenta una sfida per molte imprese che cercano di mantenere la propria redditività. Ridurla significa permettere a chi crea lavoro un maggiore investimento, ad esempio, nell’innovazione tecnologica, sostenibilità e digitalizzazione”, conclude Pullara.

(Nella foto il ministro, Adolfo Urso, e il vice presidente nazionale di Conflavoro, Giuseppe Pullara)