La Sicilia si conferma al top tra le destinazioni turistiche più apprezzate d’Italia, conquistando il terzo posto nel Regional Tourism Reputation Index di Demoskopika, con un punteggio di 104,6. Il risultato è frutto di un insieme di fattori, tra cui l’elevato livello di apprezzamento per le quasi 78.000 strutture e attrazioni recensite positivamente dai turisti, la forte presenza online della destinazione e il notevole volume di ricerche su Google Trends. Il primo posto nella classifica generale di quest’anno è stato conquistato dalla Toscana, grazie alla sua forte popolarità online e all’elevata qualità dell’offerta turistica. Il Trentino-Alto Adige, secondo, si distingue ancora per la sua leadership nella reputazione dell’offerta turistica, grazie all’alta qualità di hotel, ristoranti e attrazioni culturali. La Sicilia, terza classificata, conferma il suo status di meta ambita sia per il turismo estivo che per quello culturale.
“Sono dati che incoraggiano e possono trasformarsi in una concreta realtà per lo sviluppo dell’economia siciliana”, commenta il vice presidente nazionale e segretario regionale, Giuseppe Pullara.
L’indice misura la reputazione turistica regionale analizzando diversi aspetti, tra cui la qualità della ristorazione, delle strutture ricettive e delle attrazioni culturali. In questo ambito, la Sicilia si posiziona al quarto posto in Italia con 112,5 punti, dietro a Trentino-Alto Adige, Toscana e Lazio. L’isola si distingue per la varietà e la qualità della sua offerta turistica, con eccellenze che spaziano dai siti archeologici di fama mondiale ai borghi storici, dalle spiagge paradisiache all’enogastronomia, che continua ad attrarre visitatori da tutto il mondo.
Uno dei punti di forza della Sicilia è la sua presenza sul web: con 845.000 pagine indicizzate su Google, l’isola dimostra un grande volume di offerta turistica online. Inoltre, la regione figura tra le più ricercate dagli utenti del motore di ricerca, segno di un interesse costante e diffuso. Anche sui social media, la Sicilia si mantiene competitiva rispetto alle altre destinazioni italiane, contribuendo a rafforzare la sua reputazione internazionale.
Il vice presidente nazionale di Conflavoro e segretario regionale della Sicilia continua: “La reputazione e l’immagine dell’isola dipendono anche da quelle di ogni singola attività, alberghi, ristoranti, locali, musei, stazioni. Più l’offerta, l’ospitalità, il servizio e la qualità di ogni marchio e luogo sul territorio sono apprezzati dalle persone, più la reputazione globale sarà buona.”
Ecco perché l’associazione datoriale ritiene necessario dare supporto alle tante realtà che operano nel settore e rilancia l’avviso da 135milioni di euro che prevede agevolazioni alle imprese turistiche con le risorse Fsc Sicilia 2021-2027, destinato a incentivare gli investimenti, sostenere la crescita e il miglioramento dell’offerta alberghiera, extra-alberghiera e ora anche dei campeggi nell’isola.
Le imprese interessate possono preparare la documentazione necessaria e pianificare i propri interventi. Per tutti i dettagli, ecco il link ufficiale della Regione Sicilia Avviso-FSC-2021-2027_0_TURISMO-SICILIA.pdf.
“Obiettivo dell’avviso– continua Giuseppe Pullara– è potenziare la competitività delle imprese locali. Il comparto turistico oltre ad essere di per sé un importante settore per l’economia della Sicilia, in quanto genera 2,6 miliardi di Pil regionale, è anche un settore che ha un importante effetto positivo su un vasto indotto. La strada da seguire è quella di potenziare investimenti e strategie finalizzate ad aumentare il numero dei turisti.” In questo senso, Conflavoro è ottimista anche sul rilancio della centralità della Sicilia termale con un progetto di riqualificazione e rifunzionalizzazione che consentirà la riapertura e la valorizzazione delle Terme di Acireale e Sciacca, restituendo loro il prestigio e il fascino di un tempo. Il progetto prevede un investimento complessivo di 184 milioni di euro, di cui 90 milioni stanziati dalla Regione e 94 milioni a carico dei soggetti privati. Inoltre, il governo regionale ha ridotto i canoni di concessione allo 0,5% per attrarre investitori e rilanciare le due realtà termali. “Il turismo termale– conclude il segretario regionale di Conflavoro– è un segmento in crescita che, incrociando gli altri tipi di offerta turistica, grazie anche al nostro clima, può contribuire a uno sviluppo significativo dell’intero settore.”