In Sicilia, la situazione dei fallimenti aziendali segue un trend simile a quello nazionale, ma con alcune caratteristiche specifiche. Le Isole, che includono Sicilia e Sardegna, rappresentano circa l’8,7% delle procedure fallimentari totali in Italia nel 2024. Questo dato, sebbene inferiore rispetto ad altre regioni come il Nord-Ovest, evidenzia comunque una crescita significativa rispetto agli anni precedenti. Lo rivela l’Osservatorio procedure e liquidazioni di Cerved. A livello nazionale, a fine 2024, registrato un nuovo picco: +17,2%, dopo il +9,8% di fine 2023. Anni in cui del resto la produzione industriale ha fatto segnare continui cali. In numeri assoluti, rileva l’Osservatorio, i casi sono saliti da 7.848 a 9.194.
I settori più colpiti includono le costruzioni e l’industria, mentre alcune aree come il largo consumo e la chimica mostrano una maggiore resilienza. Anche in Sicilia, le imprese più giovani sembrano essere particolarmente vulnerabili, con un aumento delle procedure fallimentari che coinvolgono aziende con meno di 5 anni di vita.
Le cause del peggioramento sono da ricercare nel forte incremento dei costi, soprattutto energetici, e degli oneri sui debiti, a cui va aggiunto il deteriorarsi della congiuntura economica dello scorso anno. L’aumento non riguarda solo le procedure concorsuali fallimentari, ma tutte le modalità aziendali di uscita dal mercato, dalle liquidazioni volontarie ai nuovi strumenti di composizione delle crisi d’impresa introdotti nel 2022 dal Codice della crisi d’impresa e insolvenza.
Giuseppe Pullara, vicepresidente nazionale di Conflavoro e segretario regionale della Sicilia, sottolinea la necessità di interventi mirati evidenziando l’importanza di supportare le giovani imprese con incentivi e strumenti di formazione e di promuovere investimenti nelle infrastrutture locali per rafforzare il tessuto imprenditoriale. Pullara dichiara: “La Sicilia possiede tutte le potenzialità per rialzarsi, ma è fondamentale un impegno condiviso tra istituzioni, imprese e società civile per dare nuova linfa al suo futuro economico. Conflavoro si impegna da sempre affinché si crei una collaborazione forte con le istituzioni”.