Utilizzo di navi dissalatori e pianificazione delle opere di risanamento delle condotte idriche colabrodo. Il vice presidente nazionale e segretario regionale di Conflavoro Sicilia, Giuseppe Pullara, torna ad invocare interventi urgenti per contrastare l’emergenza idrica. In Sicilia, nel 2022, la perdita idrica nella fase di immissione in rete dell’acqua per usi autorizzati è stata del 51,6%, con punte del 58% nell’Agrigentino (che è la provincia con minor risorsa idrica dell’Isola) per un volume di 339,7 milioni di metri cubi.
Il dato emerge dal secondo rapporto Istat sull’acqua.
L’isola è tra le regioni con le perdite totali in distribuzione più alte, preceduta solo dalla Sardegna (52,8%), ed è tra le nove regioni dove le perdite idriche totali in distribuzione sono superiori al dato nazionale, preceduta da Basilicata (65,5%), Abruzzo (62,5%), Molise (53,9%), Sardegna (52,8%). Inoltre, nel 2023, il 29,5% (8,9% in Italia) di famiglie su cento della stessa zona lamentano irregolarità nell’erogazione dell’acqua, mentre il 56,3% (28,8% in Italia), dato più alto nella Penisola, non si fidano a bere acqua del rubinetto. “In Sicilia- conclude Pullara– mancano le infrastrutture per immagazzinare l’acqua, distribuirla, utilizzarla con efficienza e risparmio e, poi, depurarla. Non si può più rimandare e occorre cominciare ad agire e intervenire anche per garantire il futuro”.