“Uno dei modi per affrontare i periodi di crisi idrica è lo sfruttamento dell’acqua del mare grazie ai dissalatori. Qualcosa, in tal senso, sembra iniziare a muoversi”.
Lo dice il segretario regionale della Sicilia e vice presidente nazionale di Conflavoro, Giuseppe Pullara che già nei mesi scorsi aveva auspicato nella riattivazione, nel minor tempo possibile, degli impianti a Trapani, Gela e Porto Empedocle, tutti e tre dismessi fra il 2012 e il 2014.
Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha incontrato a Palazzo d’Orléans, il commissario nazionale per l’emergenza idrica, Nicola Dell’Acqua, che nelle prossime ore effettuerà un sopralluogo nei tre siti che ospitano i dissalatori.
Con un investimento totale di 100 milioni di euro, di cui 90 milioni provenienti dall’Accordo di coesione e 10 milioni di fondi regionali, si prevede di installare nuovi dissalatori e riattivare quelli esistenti.
“La crisi idrica ha un impatto profondo su vari settori economici- dice Giuseppe Pullara-. L’agricoltura, che richiede il maggiore fabbisogno idrico, è particolarmente vulnerabile. La scarsità d’acqua compromette la qualità dei raccolti e per diversi settori dell’industria può portare a interruzioni nella produzione, aumentare i costi e ridurre la competitività.”
Accanto ai nuovi dissalatori è fondamentale anche il miglioramento della rete idrica siciliana, in molte aree ormai obsoleta.
“Le perdite nelle reti di distribuzione, in media ammontano al 50%- continua il vice presidente nazionale di Conflavoro e segretario regionale della Sicilia-. In alcuni comuni della provincia di Enna, dove le reti sono state rinnovate, queste perdite sono state drasticamente ridotte. C’è la necessità– conclude- di garantire che l’acqua prodotta dai dissalatori possa essere distribuita efficacemente a tutta la popolazione.”