Dazi Usa, Conflavoro: “Proteggere l’eccellenza Siciliana”. Le proposte dell’associazione datoriale

9 Aprile 2025

Anche la Sicilia si trova a fronteggiare una sfida a causa dei nuovi dazi imposti dagli Stati Uniti. Secondo il recente studio del Centro Studi di Conflavoro, potrebbero rappresentare una minaccia per l’economia locale, con un potenziale impatto sia sull’export sia sull’occupazione.

Il settore agroalimentare siciliano, che rappresenta una delle eccellenze del Made in Italy, esporta prodotti del valore di 1,6 miliardi di euro verso gli Stati Uniti. Tuttavia, con i dazi, i produttori di vini, oli e specialità gastronomiche potrebbero affrontare un calo della domanda, mettendo a rischio posti di lavoro e imprese locali. Nonostante la sua posizione più decentrata rispetto ad altre regioni italiane, la Sicilia mantiene un rapporto commerciale importante con gli USA. “Grazie ai suoi prodotti di alta qualità- commenta il vice presidente nazionale di Conflavoro e segretario regionale della Sicilia, Giuseppe Pullara- l’isola ha saputo affermarsi nei mercati esteri, contribuendo significativamente al commercio internazionale del Paese. Gli effetti dei dazi potrebbero colpire anche settori connessi, come la logistica e il turismo, che potrebbero risentire di un calo di visitatori provenienti dagli Stati Uniti. Per mitigare l’impatto dei dazi, sarebbe strategico adottare misure che possano tutelare le filiere produttive locali”.

Una proposta avanzata da Conflavoro – che ha poi incontrato anche la volontà del Governo – è quella di utilizzare fondi del PNRR per creare un piano di sostegno economico e incentivare l’apertura a nuovi mercati emergenti, riducendo la dipendenza dagli USA pur mantenendo la storica amicizia. Il presidente, Roberto Capobianco, che ha partecipato al tavolo dell’8 aprile di Palazzo Chigi sui dazi, ha proposto, inoltre, l’istituzione urgente di una task force interministeriale permanente – composta da MIMIT e Ministero del Lavoro – per monitorare le crisi aziendali legate ai dazi e attivare strumenti di politica attiva del lavoro: percorsi di formazione, incentivi alla ricollocazione e accompagnamento alla transizione verso settori in crescita. Rafforzare le sinergie tra istituzioni e imprese sarà cruciale per proteggere l’economia regionale e valorizzare il suo straordinario potenziale.

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