Nel 23′ il Pil è cresciuto a sud più della media nazionale, Pullara: “Le Pmi sono il motore, Conflavoro le sostiene”

25 Giugno 2024

“Nel 2023 il Pil, misurato in volume, è aumentato a livello nazionale dello 0,9%. Le stime preliminari mostrano come la crescita sia stata guidata dalle regioni del Mezzogiorno e, in misura più contenuta, da quelle del Nord-ovest”.

Lo fa sapere il segretario regionale della Sicilia e Vice presidente nazionale di Conflavoro PMI Giuseppe Pullara leggendo i dati divulgati dall’Istat.

L’area del Mezzogiorno ha registrato nel 2023 la performance migliore, con un aumento dell’1,3% del Pil in volume, seguita dal Nord-ovest, dove la crescita si è attestata all’1%, risultando lievemente superiore alla media nazionale. Nelle rimanenti aree il Pil è cresciuto a tassi più contenuti: più nel dettaglio, il Pil ha registrato un aumento dello 0,8% nel Nord-est e dello 0,5% nel Centro, dove la crescita è stata di mezzo punto percentuale al di sotto della media. L’occupazione, misurata in termini di numero di occupati, è aumentata dell’1,8% a livello nazionale. La crescita occupazionale si è concentrata nelle regioni del Mezzogiorno, dove si è osservata una dinamica positiva che ha portato all’aumento del 2,5% del numero complessivo degli occupati. Un tasso di crescita superiore alla media nazionale è stato registrato anche nelle regioni del Nord-est, dove il numero degli occupati è aumentato del 2%.

Gli andamenti positivi dell’input di lavoro al Nord-ovest e al Centro hanno mostrato incrementi inferiori alla media nazionale, rispettivamente, pari all’1,5% e all’1,2%. Le Costruzioni si confermano nel 2023 come il settore trainante dell’economia del Mezzogiorno, registrando nell’area una crescita del valore aggiunto del 4,6%. Hanno contribuito alla positiva performance del Mezzogiorno anche i settori dei Servizi finanziari, immobiliari e professionali (+3,3%), del Commercio, pubblici esercizi, trasporti e telecomunicazioni (+1,6%) e degli Altri servizi (+0,9%). Si sono registrati, invece, risultati negativi in Agricoltura, con un calo del valore aggiunto in volume del 3,2%, e nell’Industria in senso stretto, la cui contrazione (-0,5%) è stata, comunque, inferiore alla media. Come nelle altre aree del Paese, nel Nord-ovest la crescita è stata sostenuta dal settore delle Costruzioni, il cui valore aggiunto è aumentato del 2,7%.

In crescita il settore dell’Agricoltura, caso unico nel panorama italiano, che ha registrato un aumento del 6,3% del valore aggiunto in volume. Positiva la dinamica osservata nei settori dei Servizi finanziari, immobiliari e professionali (+2,3%) e del Commercio, pubblici esercizi, trasporti e telecomunicazioni (+2,2%), in cui il valore aggiunto ha registrato incrementi, rispettivamente, allineati e superiori alla media nazionale. In flessione solo il settore dell’Industria in senso stretto, il cui valore aggiunto in volume si è ridotto dell’1,3%. La crescita del Pil nel Nord-est è stata ancora guidata dai settori delle Costruzioni (+3,5%) e del Commercio, pubblici esercizi, trasporti e telecomunicazioni (+2,1%).

Positivo il contributo del settore dei Servizi finanziari, immobiliari e professionali (+1,5%), in cui il valore aggiunto ha registrato, comunque, una crescita modesta rispetto alle altre aree del Paese. Ha tenuto il settore dell’Industria in senso stretto, che ha registrato il miglior risultato del Paese mantenendo sostanzialmente invariato, rispetto all’anno precedente, il livello del valore aggiunto in volume (-0,2%).

Una drastica riduzione si è invece osservata nel valore aggiunto del settore dell’Agricoltura (-5,1%). Nelle regioni del Centro, il settore delle Costruzioni e quello degli Altri servizi sono risultati i comparti più dinamici del Paese, registrando tassi di crescita del valore aggiunto attestatisi, rispettivamente, al 5,8% e all’1,1%. In linea con la media nazionale è risultato, invece, l’andamento del settore dei Servizi finanziari, immobiliari e professionali, il cui valore aggiunto è aumentato del 2,3%. I risultati positivi di questi settori sono stati in parte controbilanciati dagli andamenti del settori dell’Agricoltura e dell’Industria in senso stretto, i cui valori aggiunti hanno registrato una decisa battuta d’arresto, con cali, rispettivamente, del 6,1% e del 2,6%. Con riferimento all’occupazione, il Commercio, pubblici esercizi, trasporti e telecomunicazioni è stato il settore più dinamico a livello nazionale, con una variazione che ha raggiunto il suo apice nel Nord-est (+4,4%).

Altro settore in espansione è stato quello dei Servizi finanziari, immobiliari e professionali che ha toccato livelli di crescita particolarmente elevati nel Mezzogiorno (+4,6%). In quest’area, l’occupazione del settore dell’Industria in senso stretto ha registrato una variazione del 3,3%, superiore alla crescita media nazionale. In flessione è risultata, invece, l’occupazione in Agricoltura nel Nord che è diminuita del 4,9% e del 4,8%, rispettivamente, nel Nord-ovest e nel Nord-est.

“Credere nel sud significa avere fiducia nel potenziale del Mezzogiorno d’Italia, riconoscendone le risorse, le capacità e le opportunità di sviluppo. Significa non solo sperare in un futuro migliore, ma anche attivarsi per realizzarlo come fa Conflavoro Sicilia – dice Pullara –, sostenendo le imprese locali e promuovendo la crescita economica e sociale della regione. Oggi vantiamo un ricco patrimonio culturale, paesaggistico e umano, oltre a risorse naturali e infrastrutture in via di sviluppo. Crederci significa valorizzare questi tesori e utilizzarli per creare nuove opportunità. Le piccole e medie imprese rappresentano il motore dell’economia meridionale e sostenere le loro attività, attraverso l’accesso al credito, la formazione e l’innovazione, è fondamentale per la crescita – spiega Pullara –. Occorre sicuramente fare squadra, oltre che tra imprese con le Istituzioni, i cittadini e le associazioni di ogni tipo, poichè collaborando si creano ottimi asset per lo sviluppo complessivo della regione. Come nel caso della promozione del territorio, per esempio, far conoscere le eccellenze della Sicilia, dai prodotti tipici all’artigianato, al turismo, è fondamentale per attrarre investimenti e creare nuove opportunità di lavoro”, conclude il segretario regionale della Sicilia e Vice presidente nazionale di Conflavoro PMI Giuseppe Pullara.

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