“Gli imprenditori chiedono di poter lavorare senza dover scegliere se produrre o pagare”. Il segretario regionale della Sicilia e vice presidente nazionale di Conflavoro, Giuseppe Pullara, interviene così sull’aumento delle tariffe Rc auto che va ad aggiungersi ad altri costi “lievitati” per famiglie e imprese.
“Ci sono tante realtà- continua- che devono fare i conti con i costi di gestione delle auto aziendali e il contenimento delle spese è, di certo, una voce importante per mantenere la redditività.”
Secondo quanto comunicato dall’Ivass, l’istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, nell’Isola a giugno scorso i prezzi sono cresciuti, su base annua, del 6,62% contro una media nazionale del 6,2. I numeri si concretizzano in un premio medio di 365,44 euro. Se si guarda alle singole province, le cifre si mantengono al di sopra della media italiana in ben territori su 9. In particolare, in provincia di Catania e di Enna si arriva ad un aumento dell’8,3%; a seguire, Palermo al 7,8 e Agrigento al 7,3. Quindi, Ragusa al 6,5% e Siracusa al 6,4. Al di sotto della media nazionale soltanto Caltanissetta, al 6,1%, Trapani al 5,4 e Messina al 3,5.
I dati fanno riferimento soltanto agli assicurati appartenenti alla prima classe di merito; più alti gli aumenti per gli appartenenti a classi di merito superiori, che a livello nazionale arrivano al 9,6%. Gli aumenti del mese di giugno, a livello nazionale, sono comunque minori rispetto al mese di aprile e maggio scorsi, rispettivamente del 7,9 e del 6,8%.
“Speriamo nel lavoro del Governo nazionale per il riordino dell’intero sistema assicurativo. Nel ddl Concorrenza, approvato dal consiglio dei ministri, sono inserite misure che potranno semplificare una serie di processi a beneficio degli assicurati. Sempre più spesso- conclude il dirigente di Conflavoro PMI–accogliamo nella nostra sede imprenditori che ci affidano le loro istanze affinché possano affrontare ciò che fanno per la loro terra in maniera in modo più “sereno”. Come Conflavoro PMI non smetteremo di batterci, in ogni sede istituzionale, per garantire un nuovo modo di fare impresa e farla bene”.
